Secondo natura by Sveva Sagramola

Secondo natura by Sveva Sagramola

autore:Sveva Sagramola [Sagramola, Sveva]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


GLI ANIMALI

Quando è morto Rudy, il mio cane, eravamo in viaggio, tornando in macchina a Roma da una vacanza in Toscana. Era il 21 giugno e faceva molto caldo, la mia auto non aveva l’aria condizionata e, anche se i finestrini erano tutti aperti, si soffocava. Rudy aveva quattordici anni e da tempo soffriva di cuore, prendeva farmaci e aveva la tosse cardiaca. Ma amava ancora uscire, passeggiare in riva al mare o all’ombra della pineta e ogni tanto entrare in acqua, anche se non si immergeva più completamente. Avevamo trascorso insieme una bella settimana, ma gli ultimi giorni lo avevo visto un po’ affaticato e dunque ero contenta di tornare, pensavo che stare a casa, tranquillo, gli avrebbe fatto bene. Il viaggio non era lungo, un paio d’ore in autostrada, e non c’era traffico. Ma faceva caldo. Benché mi fossi messa in viaggio tardi, per evitare le ore più roventi, l’afa non dava tregua. Rudy era sul sedile posteriore, su un fresco lenzuolo di cotone, accanto aveva l’acqua e lo bagnavo spesso. Dopo un’ora e mezzo dalla partenza, mi sono fermata in un’area di servizio e l’ho fatto scendere per fare la pipì contro il tronco di alcuni oleandri in un’aiuola. Dopodiché l’ho rimesso in macchina, all’ombra e con i finestrini aperti, e sono entrata al bar a prendermi un panino.

Gli ho detto: “Aspettami, arrivo subito” e l’ho sbaciucchiato sul muso e sulla fossetta che aveva sopra il naso schiacciato da shitzu. Lui mi ha risposto con una leccatina sulla faccia. Mi sono allontanata.

Sarò stata via cinque minuti al massimo, il tempo di scegliere un panino, prendere una bibita dal frigorifero, pagare e tornare alla macchina.

Rudy sembrava dormire, ma in una posizione un po’ innaturale. Era completamente riverso su un fianco con le zampe stese. Credo di aver compreso subito che era morto, ma una parte di me rifiutava di prendere atto della realtà. Non avevo il coraggio di muoverlo o toccarlo, lo fissavo in silenzio cercando di capire se il petto si sollevasse nel respiro, e non riuscivo a vedergli bene il muso perché era molto peloso. Sono corsa a cercare aiuto e un signore molto gentile è venuto con me alla macchina. Non dimenticherò mai l’umanità con cui lo ha accarezzato piano, per poi constatare che era morto: un infarto, pochi istanti in cui probabilmente Rudy non si è neanche accorto di quello che stava capitando. Ma io non ero con lui per tenergli la zampa in quel momento e di questo mi sono sentita in colpa per molto tempo, anche se il mio veterinario sostiene che se gli fossi stata accanto gli avrei trasmesso la mia angoscia e ciò non l’avrebbe aiutato. Ho pensato che a stroncarlo fosse stato quel viaggio e quel gran caldo, e anche di questo mi sono sentita responsabile, ma la verità è che Rudy avrebbe potuto avere un infarto in qualunque momento, in qualunque circostanza, anche la più tranquilla.

Praticamente in stato di shock, senza sapere bene cosa dovessi fare, ho ripreso



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.